Fatti e cifre sulla partecipazione della Svizzera ai programmi quadro di ricerca europei

Berna, 21.01.2016 - Gli istituti di ricerca svizzeri hanno partecipato con successo al 7° programma quadro di ricerca europeo (7° PQR; 2007-2013). Con 4269 partecipazioni, 972 delle quali consistenti in coordinamenti di progetti, sono stati impegnati 2482,1 milioni di franchi, vale a dire che il 4,2% di tutti i i contributi è stato destinato a istituti svizzeri di ricerca. In contropartita la Confederazione ha versato all’UE un importo complessivo di 2263,1 milioni di franchi, per un ritorno netto di 219 milioni di franchi. Questi i dati che emergono da un rapporto pubblicato oggi dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI). Il testo contiene anche le prime cifre sull’attuale generazione di programmi Orizzonte 2020 (2014-2020), alla quale la Svizzera è al momento associata solo in parte. Rispetto al 7° PQR, il numero di partecipazioni e di coordinamenti è diminuito.

Orizzonte 2020 si estende sull’arco di sette anni, dal 2014 al 2020. Per motivi politici legati all’accettazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa a inizio 2014, fino alla fine del 2016 la Svizzera parteciperà come Paese parzialmente associato: è cioè associata a pieno titolo al cosiddetto primo pilastro (Eccellenza scientifica) e ad Euratom, mentre aderisce come Paese terzo al secondo e terzo pilastro (rispettivamente Leadership industriale e Sfide della società). I ricercatori svizzeri possono partecipare anche ai progetti di coordinamento, ma non ricevono alcun finanziamento dall’UE.

La Svizzera conta finora 318 partecipazioni a progetti (1,8% di tutte le partecipazioni) nell’ambito di Orizzonte 2020, per i quali sono stati concessi contributi per un totale di 172,4 milioni di franchi (2,2% dell’importo totale). Considerata l’associazione parziale del nostro Paese, questi fondi provengono o dall’UE o dalla Confederazione (81,5%). Dal momento che Orizzonte 2020 è stato avviato di recente e le cifre alla mano sono ancora poche, non è possibile stilare un bilancio finanziario.

I dati disponibili mostrano che dal lancio di questo programma la partecipazione svizzera al PQR fa registrare per la prima volta una flessione. Gli indicatori più evidenti sono il calo delle partecipazioni svizzere sul totale delle partecipazioni al 7° PQR, che dal 3,2% (4269) sono scese per ora all’1,8% (318) in Orizzonte 2020, la forte diminuzione dei coordinamenti svizzeri, passati dal 3,9% (972) allo 0,3% (15), nonché il decremento dei contributi assegnati agli istituti svizzeri di ricerca, dal 4,2% (2482,1 mio. fr.) al 2,2% (172,4 mio. fr.), rispetto al totale di contributi stanziati finora in Orizzonte 2020.

Il Consiglio federale continua a impegnarsi affinché la volontà degli elettori svizzeri riguardo all’iniziativa sull’immigrazione di massa venga realizzata in maniera coordinata e nell’interesse di tutte le persone coinvolte, indipendentemente dalla loro nazionalità. L’obiettivo dichiarato rimane la piena associazione della Svizzera a Orizzonte 2020 a partire dal 2017.

La Svizzera ha preso parte al 7° PQR come Paese associato, pertanto aveva accesso a tutti i sottoprogrammi. Sul totale dei contributi versati dall’UE, pari a 2482,1 milioni di franchi, 973,5 milioni (39,2%) sono stati destinati alle istituzioni del settore dei PF, il 28% alle università e il 3,2% alle scuole universitarie professionali. 543,7 milioni di franchi (21,9%) sono stati accordati alle imprese svizzere, 321,3 milioni dei quali alle piccole e medie imprese (PMI). I PQR rappresentano dunque, dopo il Fondo nazionale svizzero, il principale strumento pubblico di promozione della ricerca e questo vale anche per le imprese e le PMI. Nel complesso i progetti di ricerca a cui prende parte almeno un istituto di ricerca svizzero si contraddistinguono per un’eccellente qualità.

La partecipazione ai programmi quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione rientra nelle priorità della politica svizzera in materia di scienza e innovazione. I ricercatori delle università svizzere e dell’economia privata aderiscono a questi programmi dal 1987.


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