Vertice nazionale sul personale qualificato in Svizzera

Berna, 12.09.2016 - Il 12 settembre 2016 si è tenuto a Berna il vertice nazionale sul personale qualificato in Svizzera. Sotto la guida del presidente della Confederazione Johann N. Schneider-Ammann, i rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni e delle parti sociali si sono incontrati per uno scambio di vedute sul tema della conciliabilità tra lavoro e famiglia.

Al discorso di apertura pronunciato dal presidente della Confederazione è seguita la presentazione della versione rielaborata e aggiornata del sistema di indicatori impiegato dalla SECO per valutare la domanda di personale qualificato. Il sistema, che offre una panoramica della situazione su 380 professioni, consente di individuare il potenziale di manodopera disponibile.

In seguito i rappresentanti della Confederazione, delle conferenze intercantonali (CdC, CDEP, CDOS, CDPE) e delle parti sociali (USI, USAM, USS, Travail.Suisse) si sono soffermati sul tema centrale, la conciliabilità tra lavoro e famiglia, e i Cantoni hanno presentato varie misure concrete attuate in questo campo. Jean-Michel Cina, presidente della Conferenza dei governi cantonali (CdC), ha evidenziato il grande lavoro fatto da questi ultimi per sfruttare meglio il potenziale di manodopera nazionale (www.fachkraefte-schweiz.ch). Per consentire a donne e uomini di conciliare lavoro e famiglia, negli ultimi anni Cantoni e Comuni hanno notevolmente esteso l’offerta di posti di custodia per i figli, facendo aumentare il fabbisogno di personale qualificato in questo ambito. I Cantoni si impegneranno anche in futuro per garantire una custodia di qualità, adeguata alle esigenze delle famiglie e finanziariamente sostenibile.

Parlando a nome della Confederazione, il direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Jürg Brechbühl, ha ricordato che alla fine di giugno il Consiglio federale ha approvato il messaggio sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia. I 100 milioni di franchi previsti andranno ai Cantoni e ai Comuni che aumenteranno le loro sovvenzioni per questo tipo di custodia al fine di ridurre le spese a carico dei genitori. Marc Bugnon, vicedirettore dell’Amministrazione federale delle contribuzioni, ha menzionato il messaggio commissionato il 31 agosto dal Consiglio federale per eliminare le discriminazioni fiscali delle coppie sposate (imposta federale diretta) e i disincentivi al lavoro. Silvie Durrer, direttrice dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo, ha ricordato che a partire dal 2017 la Confederazione impiegherà parte degli aiuti finanziari ai sensi della legge sulla parità dei sessi per sostenere maggiormente i progetti che promuovono in particolar modo la conciliabilità tra famiglia e lavoro. La Confederazione finanzierà inoltre, con i fondi dell’Iniziativa sul personale qualificato, i progetti che contribuiscono ad aumentare il potenziale di manodopera nazionale. La SECO ha poi colto l’occasione per presentare l’edizione aggiornata del manuale per le PMI «Lavoro e famiglia», uno strumento valido e moderno destinato alle imprese che attuano strategie sul personale favorevoli alla famiglia e che completa le misure sopra esposte. Parlando del ruolo dell’Amministrazione federale e dei suoi doveri come datore di lavoro, la direttrice dell’Ufficio federale del personale, Barbara Schaerer, ne ha sottolineato l’impegno esemplare in materia di conciliabilità tra lavoro e famiglia.

Parti sociali

Per l’Unione svizzera degli imprenditori (USI), la conciliabilità tra lavoro e famiglia è una via importante per sfruttare meglio il potenziale di manodopera nazionale. Il suo presidente, Valentin Vogt, ha invitato il mondo politico a migliorare l’offerta per la custodia di bambini complementare alla famiglia e ad aumentare la deducibilità dei costi sostenuti per la custodia da parte di terzi. Secondo l’Unione svizzera delle arti e dei mestieri (USAM), le PMI non hanno bisogno di nuove soluzioni per migliorare la conciliabilità tra lavoro e famiglia; si tratta piuttosto di consolidare la situazione esistente.

Travail.Suisse chiede invece più impegno, ossia più denaro (p. es. un assegno di accompagnamento alle persone che assistono i propri familiari), più infrastrutture (p. es. una legge quadro sulle infrastrutture di assistenza intese come servizio pubblico) e più tempo (p. es. congedo di paternità pagato e flessibile).

Per l’Unione sindacale svizzera (USS), la conciliabilità tra lavoro e famiglia è fondamentale per far fronte alla carenza di personale qualificato, ma nonostante le misure finora adottate vadano nella direzione giusta, c’è ancora molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi prefissati. L’USS chiede soprattutto che si investa nelle strutture di custodia complementari alla famiglia e si migliorino le condizioni di lavoro in modo da reclutare e fidelizzare i lavoratori qualificati. A suo avviso, sarebbe controproducente introdurre una riduzione delle imposte per i lavoratori con un reddito elevato definendola in maniera fuorviante «discriminazione» delle coppie sposate.


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