I pesci endemici dell’Engadina e di Poschiavo sotto pressione

Dübendorf, 18.03.2015 - Un team di ricercatori internazionali, guidato dall’Istituto per la Ricerca sulle Acque Eawag, dall’Università di Berna e dal Museo di storia naturale di Berna, ha studiato in profondità – nel vero senso della parola – i laghi alpini e perialpini. Con una sistematicità senza precedenti, il «Projet Lac» ha eseguito una rilevazione scientifica delle riserve ittiche, comprese quelle del Lago di Sils e del Lago di Poschiavo.

Dal 2010 al 2014, nel quadro del «Projet Lac», sono stati studiati in totale 26 laghi prealpini, inventariando più di 60 specie ittiche. Nel 2012, in collaborazione con l’Ufficio per la caccia e la pesca del Canton Grigioni, sono stati analizzati il Lago di Sils dell’Engadina e il Lago di Poschiavo. I risultati ora disponibili per questi laghi indicano la presenza in entrambi di una comunità di salmonidi interessante per l’industria della pesca. La biodiversità storica dei due laghi è stata però fortemente influenzata dall’introduzione di specie ittiche di altri bacini imbriferi. In particolare sono stati immessi da diversi altri bacini imbriferi salmerini alpini (Salvelinus alpinus), trote canadesi  (Salvelinus Namaycush) e trote fario (Salmo trutta). Analisi genetiche hanno rivelato che queste specie introdotte si sono incrociate con quelle autoctone apportando gravi perdite in termini di biodiversità. Per esempio, l’autentiticità della trota endemica del lago di Poschiavo è pressappoco scomparsa, gli esemplari di trota marmorata (Salmo marmorata) e di trota adriatica (Salmo cenerinus) campionati nel Lago di Poschiavo potrebbero essere tra gli ultimi esemplari catturati in Svizzera. D’altro canto, nel Lago di Sils si è preservata una popolazione autoctona di trote del Danubio (Salmo labrax) malgrado la presenza di trote atlantiche introdotte dall’uomo. Questa specie non si trova altrove in Svizzera.

Ricercatori e pescatori pescano in modo diverso

Dal punto di vista dei pescatori con lenza, la cattura di salmerini alpini nel Lago di Sils ha visto una forte diminuzione negli ultimi anni, mentre in seguito all’introduzione di questa specie nel Lago di Poschiavo le catture sono aumentate massicciamente dai primi anni 2000 a oggi. Oggi, per esempio, nel Lago di Poschiavo si pescano quasi cinque volte più salmerini alpini rispetto al Lago di Sils. Uno degli scopi del progetto era quindi scoprire dove dimorano i salmerini alpini nel Lago di Sils e per quale motivo la popolazione di quel lago sembri mostrare una tale decrescita numerica.

Estremamente interessante il fatto che le catture con reti standardizzate mostrano uno scenario diverso rispetto alla pesca con lenza: per i salmerini alpini ci sarebbe oggi nel Lago di Sils una densità analoga a quella del Lago di Poschiavo. Un calo nella popolazione di salmerini alpini nel Lago di Sils, pertanto, non spiega oppure spiega solo in parte, la diminuzione del numero delle catture. Anche la taglie dei salmerini alpini dei due laghi sono paragonabili, ulteriore fattore che non getta luce sul rallentamento della crescita. Si deve quindi concludere che i pesci del Lago di Sils siano più difficili da catturare rispetto a quelli del Lago di Poschiavo. Tra i possibili motivi, potrebbero esserci ad esempio diverse abitudini alimentari nei due laghi.

 Situazione di riferimento per documentare successive evoluzioni

I rilevamenti standardizzati eseguiti nella cornice del Projet Lac potranno essere utilizzari in futuro come dati di riferimento. In presenza di cambiamenti dei fattori ambientali dei laghi, per esempio del loro utilizzo come centrali ad accumulazione con impianto di pompaggio, si potrà in un secondo momento stimare l’effetto prodotto sulle risorse ittiche. Nel Lago di Poschiavo i prelievi rappresentativi mostrano che le trote vengono pescate principalmente lungo il litorale del lago, quindi nelle zone poco profonde vicino alle sponde, mentre i salmerini alpini preferiscono profondità di 20-40m. Le due specie ittiche più importanti per la pesca prediligono quindi gli habitat che più risentirebbero dell’eventuale destinazione del Lago di Poschiavo all’uso come bacino di accumulazione con impianto di pompaggio: le zone costiere sarebbero frequentemente a secco a causa del regolare innalzamento e abbassamento del livello dell’acqua, mentre a una profondità di 20-40m l’acqua del lago potrebbe riscaldarsi anche di 4°C. Si può quindi concludere un impianto di questo genere avrebbe degli effetti negativi sulla demografia delle specie ittiche del Lago di Poschiavo.

Perché è utile realizzare un «inventario dei pesci»

Ai sensi della Legge sulla pesca la diffusione delle specie ittiche in Svizzera deve essere accertata e documentata con precisione. Anche la Direttiva quadro sulle acque dell’Ue contiene una prescrizione analoga. Gli esperti sarebbero tenuti a raccogliere dati che indichino le specie particolarmente a rischio e quindi bisognose di protezione. Di fatto, però, poco si conosce delle specie che vivono nei principali laghi europei. Nella maggior parte dei casi le statistiche sulla pesca costituiscono gli unici dati disponibili. Si sa quali e quanti pesci vengono pescati e quanti ne vengono immessi, ma i dettagli dell’effettiva diversità rimangono perlopiù sconosciuti.

È per questo motivo che nel 2010, anno internazionale della biodiversità, è stato avviato il «Projet Lac». Con questo progetto Eawag, Università di Berna e Museo di storia naturale del patriziato di Berna, insieme ad altri partner internazionali, vogliono gettare luce nelle buie profondità dei laghi. Con rigore sistematico e metodologie standardizzate si eseguono prelievi nei laghi più grandi, si identificano, misurano e fotografano le specie catturate, e si analizzano in chiave statistica i dati relativi alla cattura. «Così facendo abbiamo potuto comprendere per la prima volta l’effettiva entità attuale della biodiversità ittica nei laghi», dichiara il capoprogetto, il Prof. Ole Seehausen di Eawag e dell’Istituto di Ecologia ed evoluzione dell’Università di Berna. «Inoltre con questo progetto vogliamo scoprire perché la varietà e la composizione delle specie presentino variazioni talvolta assai marcate tra i vari laghi, e quali motivazioni ecologiche portino all’apparizione o alla scomparsa di alcune specie.»

Conoscendo l’evoluzione e la scomparsa delle specie si favoriscono le misure di protezione

Ole Seehausen è convinto che i dati ottenuti grazie a questo progetto, del costo totale di circa 2,4 milioni di franchi, promuoverà la protezione della biodiversità ittica nelle acque svizzere: «i nostri risultati forniscono per esempio indicazioni su come vadano eseguite le rivitalizzazioni delle sponde o la rivalutazione dei bassifondi, al fine di avere le massime probabilità di successo».Al progetto partecipano specialisti di diversi paesi limitrofi, perché in ultima analisi non si tratta soltanto di reperire conoscenze scientifiche, ma anche di preservare per il futuro il patrimonio ittico dei laghi alpini e perialpini. Inoltre il Museo di Storia Naturale di Berna sta realizzando un’ampia collezione di pesci e campioni di tessuti che servirà come base di riferimento internazionale per futuri lavori di ricerca.


Indirizzo cui rivolgere domande

• Eawag / Università di Berna: Prof. Ole Seehausen; telefono 058 765 2121;
ole.seehausen@eawag.ch
• Ufficio per la caccia e la pesca del Canton Grigioni: Dr. Marcel Michel;
081 257 38 94; 079 650 55 42; marcel.michel@ajf.gr.ch



Pubblicato da

Eawag: L'Istituto per la Ricerca sulle Acque nel Settore dei Politecnici Federali
http://www.eawag.ch

Contatto

Servizio della comunicazione SG-DEFR

Palazzo federale est
3003 Berna
Svizzera

Tel.
+41584622007

E-Mail

Stampare contatto

https://www.wbf.admin.ch/content/wbf/it/home/dokumentation/nsb-news_list.msg-id-56592.html