Controlli degli investimenti: no provvisorio del Consiglio federale, sì al monitoraggio

Berna, 13.02.2019 - Nella riunione del 13 febbraio 2019 il Consiglio federale ha approvato il rapporto «Investimenti transfrontalieri e controlli degli investimenti». Ne emerge che introdurre questo tipo di controlli non offrirebbe al momento alcun vantaggio supplementare alla Svizzera. Limitare l’afflusso di capitali verso il nostro Paese comporterebbe invece un aumento degli oneri amministrativi, genererebbe incertezza e nuocerebbe all’attrattiva della piazza economica elvetica. Il Consiglio federale intende monitorare la situazione e aggiornare il rapporto in questione entro i prossimi quattro anni.

Negli ultimi anni sempre più imprese, statali o parastatali, di Paesi emergenti hanno effettuato investimenti all’estero, in alcuni casi anche per motivi di politica industriale. Gli investimenti diretti in Svizzera alimentano in parte il timore che ne possa risultare una perdita di posti di lavoro, di know-how o un rischio per la sicurezza nazionale.

Il Consiglio federale ha analizzato a fondo questi potenziali rischi. Come dimostra il suddetto rapporto, le autorità possono contrastare adeguatamente eventuali pericoli già oggi, in virtù della legislazione vigente. Il Consiglio federale intende inoltre studiare in che modo perfezionare con misure mirate l’impermeabilità informatica delle infrastrutture critiche nei confronti di determinate attività illecite commesse da soggetti stranieri.

Tutto sommato il Consiglio federale ritiene che sottoporre gli investimenti diretti a controlli ufficiali non apporterebbe per il momento alcun valore aggiunto. Il controllo statale degli investimenti comporterebbe invece oneri amministrativi supplementari per le imprese interessate, genererebbe incertezza tra gli investitori e nuocerebbe all’attrattiva della piazza economica elvetica.

Consapevole dei potenziali rischi che gli investimenti diretti comportano, il Consiglio federale intende però monitorare la situazione e aggiornare il rapporto in questione entro i prossimi quattro anni. Questo monitoraggio permetterà di individuare, con un ragionevole onere amministrativo, l’eventuale necessità di un futuro intervento. L’Esecutivo seguirà inoltre con maggiore attenzione la questione della reciprocità.

Praticare una politica aperta nei confronti degli investimenti esteri è di fondamentale importanza per la nostra piazza economica e, quindi, anche per il benessere della popolazione in Svizzera. Da molti anni il nostro Paese attira investimenti diretti esteri molto voluminosi, tant’è che nel 2017 sono ammontati a 1088 miliardi di franchi. Nel contempo numerose imprese svizzere sono attive all’estero: i loro investimenti diretti all’estero si sono attestati a 1228 miliardi di franchi.


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