L’armonizzazione del diritto con l'UE nel settore fitosanitario prosegue come previsto

Berna, 19.06.2020 - Dal 2004, la Svizzera lavora a stretto contatto con l’Unione europea nell’ambito della salute dei vegetali e della lotta contro nuovi parassiti e agenti patogeni. In seguito alla revisione totale del diritto fitosanitario, occorre riconoscere nuovamente l’equivalenza delle relative disposizioni svizzere e comunitarie contenute nell’Accordo sul commercio di prodotti agricoli. Con la modifica dell’ordinanza sulla salute dei vegetali del 19 giugno 2020, il Consiglio federale ha posto le basi per un aggiornamento dell’accordo e quindi per il prosieguo della cooperazione con l’UE in questo settore.

Sulla base dell’Accordo agricolo bilaterale, dal 2004 la Svizzera e l’UE costituiscono uno spazio fitosanitario comune, nel quale vengono prese in modo coordinato le stesse misure di protezione. In linea di principio, verdura, frutta, piante, fiori recisi e altri prodotti vegetali possono pertanto essere commercializzati senza controlli fitosanitari alle frontiere.

Tra il 2017 e il 2019, la Svizzera ha proceduto alla revisione totale del diritto fitosanitario parallelamente a quella eseguita nell’UE. Tuttavia, per garantire la libera circolazione delle merci con il nostro principale partner commerciale e il coordinamento transfrontaliero delle misure di prevenzione, occorre riconoscere l’equivalenza delle nuove disposizioni fitosanitarie delle due Parti. Per questo motivo, il 19 giugno 2020, il Consiglio federale ha approvato una modifica dell’ordinanza sulla salute dei vegetali (OSaIV; RS 916.20) che è sostanzialmente di natura formale e pone le basi per l’aggiornamento dell’Accordo bilaterale nell’ambito della salute dei vegetali. Il rinnovato mutuo riconoscimento dell’equivalenza delle disposizioni fitosanitarie è atteso entro fine anno.

Rafforzamento delle misure di prevenzione per la salute dei vegetali

La salute dei vegetali è minacciata in tutto il mondo. Negli ultimi dieci anni il volume globale del traffico delle merci è praticamente triplicato. La costante crescita del commercio internazionale comporta il rischio che in Svizzera vengano introdotti nuovi parassiti e nuove malattie delle piante. I parassiti arrivano sul territorio elvetico nascosti nei vegetali importati come fossero passeggeri clandestini. Questi nuovi organismi nocivi mettono in pericolo le piante coltivate e selvatiche nonché le foreste, che ci forniscono nutrimento e ossigeno, ci proteggono dai rischi naturali e contribuiscono alla biodiversità. Negli ultimi anni, in Svizzera sono comparsi numerosi nuovi agenti patogeni e parassiti, come ad esempio il coleottero giapponese, nuove specie di trinchella spiralis, il tarlo asiatico e la flavescenza dorata della vite.

Il diritto sulla salute dei vegetali è stato sottoposto a una revisione totale al fine di ridurre il rischio d’introduzione e di diffusione di nuovi organismi nocivi e quindi per proteggere meglio i vegetali. Pertanto, dal 1° gennaio 2020 in Svizzera vigono prescrizioni più severe nell’ambito del commercio internazionale di merci vegetali, come ad esempio frutta, verdura, fiori recisi e piante. I controlli alle frontiere esterne dello spazio fitosanitario comune e all’interno del Paese sono stati intensificati. Più precisamente, le nuove disposizioni rafforzano il principio di prevenzione: le misure devono essere prese anticipatamente e non solo dopo la comparsa, in Svizzera, di nuovi organismi nocivi.


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