Ucraina: attuate ulteriori sanzioni dell’UE nei confronti della Russia

(Ultima modifica 28.04.2022)

Berna, 27.04.2022 - Considerato il protrarsi dell’aggressione militare russa in Ucraina, il 27 aprile il Consiglio federale ha adottato ulteriori sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia. In tal modo viene attuata la decisione del Consiglio federale del 13 aprile 2022 di riprendere anche l’ultimo pacchetto di sanzioni dell’UE. I provvedimenti entrano in vigore il 27 aprile alle ore 18:00.

Con la decisione del 27 aprile 2022 la Svizzera attua le nuove misure varate dall’UE lo scorso 8 aprile alla luce del protrarsi dell’aggressione militare russa in Ucraina. Già il 13 aprile 2022 il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) aveva aggiornato la lista delle persone, delle imprese e delle organizzazioni oggetto delle sanzioni, il che ha comportato l’estensione dei provvedimenti a oltre 200 persone e organizzazioni in più. Nella seduta dello scorso 13 aprile il Consiglio federale aveva deciso di riprendere il quinto pacchetto di sanzioni dell’UE. Dopo aver analizzato i testi dell’UE e in collaborazione con gli altri uffici coinvolti, il DEFR ha dato avvio ai lavori di ripresa nel diritto svizzero dell’ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina e dell’ordinanza che istituisce provvedimenti nei confronti della Bielorussia e ha preparato le relative modifiche.

I nuovi provvedimenti contengono sanzioni di ampia portata sulle merci, tra cui il divieto di importare lignite e carbon fossile e beni che rappresentano importanti fonti di reddito per la Russia (p. es. legno, cementi, crostacei, caviale). Sono inoltre previsti divieti di esportazione per i beni che possono contribuire a rafforzare le capacità industriali della Russia (p. es. robot industriali o alcuni prodotti chimici).

Altre sanzioni riguardano invece il settore finanziario: nell'ambito di un programma nazionale svizzero è vietato fornire sostegno a organizzazioni russe sotto controllo pubblico o di proprietà pubblica. È inoltre vietato, con effetto immediato, istituire trust in Svizzera per cittadini russi o per persone fisiche o giuridiche stabilite in Russia. Sono state vietate anche diverse prestazioni legate a tali trust.

Ora l’ordinanza prevede anche una deroga per l’esportazione di beni militari speciali: in tal modo la Svizzera può adempiere i suoi obblighi internazionali nei confronti dell’Organizzazione per la proibizione delle Armi chimiche (OPAC). La modifica di ordinanza consente infatti l’esportazione dell’equipaggiamento di protezione NBC, che l’OPAC ha richiesto alla Svizzera come assistenza.

Le nuove misure dell’UE nei confronti della Russia sono quindi state in gran parte attuate anche in Svizzera. Fanno eccezione i divieti previsti dall’UE riguardanti l’aggiudicazione di contratti di appalto pubblico a cittadini russi e a entità od organismi stabiliti in Russia. L’attuazione di questi divieti solleva diversi interrogativi sulla ripartizione delle competenze tra Confederazione e Cantoni e sul campo d’applicazione. Il 27 aprile 2022 il Consiglio federale ha incaricato i servizi competenti di effettuare i dovuti accertamenti e di presentargli un rapporto entro fine giugno. Per il momento i cittadini russi e le persone o le imprese stabilite in Russia sono di importanza marginale per i bandi pubblici in Svizzera.

Il 27 aprile il Consiglio federale ha adottato anche una modifica dell’ordinanza che istituisce provvedimenti nei confronti della Bielorussia (RS 946.231.116.9). I divieti riguardanti l’esportazione di banconote e la vendita di valori mobiliari a cittadini bielorussi oppure a persone o entità in Bielorussia vengono estesi a tutte le valute ufficiali degli Stati membri dell’UE; finora riguardavano i valori mobiliari e le banconote in franchi svizzeri o in euro (lo stesso provvedimento è previsto anche nei confronti della Russia).

Le ordinanze rivedute entrano in vigore il 27 aprile 2022 alle ore 18:00.


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